Turismo e realtà virtuale: potenziale altissimo
Quante volte vi è capitato di fare una vacanza che vi ha deluso? Il posto non era come lo vedevate nelle foto, l’albergo non soddisfaceva i criteri con cui l’avevate scelto, o altro?
Certo, in alcuni casi il danno può essere riparato economicamente, ma la delusione si porta dietro anche il danno psicologico “da mancato relax”, che non è facilmente risarcibile. E se siete un albergatore o lavorate nel turismo questo problema può rovinarvi più di una notte di sonno.
Sarebbe fantastico poter vedere la località o l’albergo prima di scegliere, no? Eh, già, ma come si fa? Che domande, chiaramente con la realtà virtuale! Il settore del turismo potrà beneficiare largamente dall’utilizzo della VR essenzialmente in tre campi, che sono comunque integrabili l’uno con l’altro.
Vediamoli in sintesi.
Il primo è il marketing delle destinazioni o delle strutture. Grazie alla realizzazione di video 360 è possibile permettere ad un potenziale cliente di visitare anticipatamente i luoghi, le strutture recettive e i locali per l’intrattenimento, in modo che possa scegliere con maggiore consapevolezza la sua destinazione. Questo evidentemente premetterà agli operatori del settore di migliorare la soddisfazione dei propri clienti, ma è innanzitutto un potentissimo strumento di marketing, perché darà la possibilità all’imprenditoria recettiva di vendere le proprie destinazioni facendo “soggiornare/pranzare/ballare” anticipatamente il cliente. A questo proposito tutte le maggiori catene alberghiere si sono già portate avanti con la creazione di diverse esperienze immersive per promuovere le proprie strutture (Shangri-la, Best Western, Hilton, Marriot).
Un’altra possibilità è quella di video didascalici sulle attrazioni e sui luoghi che si vanno a visitare. La realtà virtuale non potrà certo sostituirsi ad una visita reale, ma potrà senz’altro aiutare, integrando, la comprensione e la fruizione delle mete prescelte, con dettagli e informazioni che non sarebbero immediatamente accessibili inseriti all’interno di un video con interazioni e focus. Per essere più chiari, immaginate un video sulla Cappella Sistina: non è possibile per i turisti vedere il soffitto affrescato da Michelangelo da una distanza ravvicinata. Con la realtà virtuale potranno invece godere i dettagli della pittura, e apprendere informazioni che rimarranno maggiormente impresse nella loro memoria grazie alla spettacolarità dell’esperienza.
Il terzo impiego potenziale della realtà virtuale nel settore turistico è quello dell’intrattenimento in-room. Questo è indicato maggiormente per le strutture alberghiere che volessero offrire qualcosa di diverso dalla pay TV nelle stanze. Con un semplice VR set, in stanza o a richiesta, potranno fornire ai propri ospiti un tipo di intrattenimento innovativo e con possibilità di interazione. IHG, la grande catena di alberghi proprietaria dei marchi Intercontinental e Holiday Inn, ha già fatto partire un esperimento pilota in alcune sue strutture cinesi. In partnership con HTC, gli alberghi di Pechino, Shanghai e Sanya (località turistica sull’isola di Hainan) potranno entrare nella Vive Zone (Vive è il visore sviluppato da HTC), dove avranno a disposizione esperienze ludiche, di intrattenimento o interazioni di vario tipo.
Dell’intrattenimento in-room farebbe parte anche un’altra tipologia di video. Ehm…dai, vinciamo l’imbarazzo e ve ne parliamo. VR Bangers è la società leader al mondo per la realizzazione di video 360 per adulti. VR Bangers fornisce ad alcuni alberghi di Las Vegas il proprio repertorio di produzioni in realtà virtuale, con il kit per poterne usufruire. Molti alberghi sono già dotati di uno o più canali porno a pagamento; questa è l’evoluzione. Presto un articolo dedicato integralmente alla pornografia virtuale, promesso!
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