E-commerce in VR? Oh yes, please!
Ci rendiamo conto che suona come il peggiore stereotipo culturale, ma è la verità; siamo in Italia e tu conosci l’e-commerce solo perché sei un tech-nerd come noi.
Questo significa che siamo in pochi, molto pochi che lo usano, e tra quei pochi, ammettiamolo, non è che lo usiamo proprio per tutto lo spettro delle possibilità.
Per esempio, l’abbigliamento…certo, la felpa con il cappuccio e la stampa di Darth Vader me la posso pure comprare on line, se sbaglio taglia, tanto la tengo in casa mentre scrivo articoli per il blog, gioco con il mio Oculus CV1 o gattono con mio figlio. Però per comprare un abito, una camicia, quelli che per intenderci mi metto quando ti vengo a trovare per discutere di business, non vado certo on-line! Siamo italiani, e che diamine, allo stile ci teniamo.
E-commerce si diceva…e se sei un tech-nerd, sai benissimo che esistono paesi dove si fa perfino la spesa on-line, il che ci colloca un po’ nel terzo mondo tecnologicamente parlando. Bene arriviamo al dunque.
E che c’entra la VR con l’e-commerce?
Seriamente, la realtà virtuale darà uno scossone al modo in cui faremo i nostri acquisti on-line, perché renderà l’esperienza possibilmente divertente, a seconda delle soluzioni adottate per il proprio e-shop da ogni imprenditore che si doterà di questo sistema. Fino ad ora, con qualche variante, le esperienze di acquisto on-line sono state tutte uguali: pulsante – menù tendina – foto prodotto – carrello – procedi all’acquisto, giusto?
Già la versione base di un negozio VR è migliore di questa. Perché il menù tendina, se proprio dobbiamo tenerlo (e per ora lo teniamo), lo vedi davanti agli occhi come fosse fisicamente lì e non su uno schermo. Ma noi vogliamo pensare alle possibilità oltre la versione base. Provate ad immaginare di comprare i libri in una libreria, girando per gli scaffali, in cui quello che cercate è lassù, all’ultimo ripiano. Bene, fissate lo sguardo per 1,5 secondi, e il libro verrà automaticamente selezionato per voi e inserito nel carrello. Vi serve un attrezzo per il giardinaggio? Non è meglio vagare per i corridoi di un grande magazzino di bricolage comodamente sdraiati sul vostro divano (sarebbe meglio seduti, ma comprendiamo la comodità), piuttosto che stare curvi su uno schermo di computer, seduti sulla sedia più scomoda della casa?
E quando devo pagare? Già, il problema è esattamente questo. Per pagare, mi devo ricordare il numero di articolo, o selezionarlo, poi togliermi il dispositivo VR che uso, prendere la carta di credito e pagare come al solito. O almeno così era fino ad oggi.
Per una volta la novità arriva dalla Cina e non dagli USA. Alibaba, il colosso dell’e-commerce cinese, che ha tra le controllate anche TaoBao (e-Bay cinese), ha annunciato un sistema rivoluzionario da implementare nel suo Alipay (la sua app per effettuare pagamenti on-line).
Già nel 2015 al CeBIT di Hannover, Jack Ma, fondatore e presidente del gruppo Alibaba, aveva presentato l’innovativa opzione “paga con un selfie” per il suo Alipay. Essenzialmente nell’archivio di Alipay si salva una foto, che serve da riscontro per quando si deve pagare. Al momento del pagamento, ci s’inquadra con il telefono e se il volto corrisponde a quello salvato, il pagamento procede. Questo servizio di pagamento tramite rilevazione dei parametri biometrici comincerà a essere fruibile entro l’autunno, per ora solo in Cina.
Nel campo della realtà virtuale invece, il 20 maggio u.s., sempre Alibaba, per catalizzare più utenti nel mondo del VR e-commerce, aveva sviluppato una funzione (valida solo quella data, perché foneticamente simile alla frase “ti amo” in cinese) per cui, con l’app TaoBao, un cardboard e la scansione di un QR code, l’utente veniva catapultato in un’esperienza di virtuale insieme ad un divo o diva dello stardom locale come compagno. Il compagno virtuale interagiva con l’utente in alcuni punti definiti dell’esperienza, arrivando perfino a preparare la colazione e a svegliarelo/la.
Il 13 ottobre u.s. nella sede di Hangzhou, Cina, Ant Financial unit, la società che gestisce Alipay, ha presentato il primo sistema di pagamento in VR del mondo. Il pagamento VR può essere applicato ad acquisti di vario genere, come giochi, servizi in streaming o prodotti fisici.
In particolare, per l’ultima categoria, la procedura tipo è questa: con comando vocale si entra nel negozio on-line, con lo sguardo o il touch pad si scorrono i prodotti, si fissa lo sguardo sul prodotto selezionato e questo viene inserito nel carrello. Al momento di pagare si fa un cenno con la testa o si fissa lo sguardo nuovamente sull’oggetto, poi tramite autorizzazione vocale o nuovamente cenno della testa il pagamento viene effettuato.
E’ una rivoluzione nella rivoluzione. Prima ancora che il commercio tramite VR diventi di dominio pubblico, Alipay risolve a monte un problema, che considerata la natura fondamentalmente pragmatica (diciamo pragmatico, ma intendiamo pigro :-D) di chi fa acquisti on-line, avrebbe minato alle fondamenta lo sviluppo del e-commerce in VR.
Vi rendete conto? Potrete finalmente comprare la statua di Luke Skywalker a grandezza naturale senza muovervi dal divano e senza togliervi il dispositivo…per guardarla nel vostro salotto, però, almeno per quello, toglieteli ‘sti occhiali VR!
Per approfondimenti sull’argomento (l’ultimo è in cinese…sorry!…sì, ad Augmenta parliamo anche cinese ;-)…no, sul serio, parliamo cinese):
https://www.cnet.com/news/alibaba-lures-shoppers-into-vr-with-virtual-boyfriends-and-girlfriends/
http://fortune.com/2015/03/17/alibabas-jack-ma-shows-off-new-pay-with-a-selfie-technology/
http://news.163.com/16/1013/22/C39Q7LV4000187VE.html
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