Ma Apple cosa sta facendo per la realtà virtuale?
Il 6 ottobre u. s. vi abbiamo dato conto dell’opinione di Tim Cook in merito a realtà virtuale e realtà aumentata (vedere qui).
Le indicazioni del successore di Jobs erano, a nostro avviso, piuttosto chiare, anche se espresse in forma assolutamente laconica.
Ma in concreto, cosa sta facendo Cupertino in merito a queste nuove tecnologie? Diciamo subito che Apple ha depositato, a partire dal 2008, almeno sette brevetti riguardanti visori o tecnologia inerente la realtà virtuale. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato depositato a fine agosto 2016, giusto due settimane dopo che Cook aveva anticipato in un’intervista al Washington Post alcuni dei concetti che avrebbe poi sviluppato meglio nell’intervista al network ABC.
Questo brevetto è per un “dispositivo portatile da indossare in testa configurato per integrarsi con un cellulare rimuovibile, inclusivo di 1) struttura per inserire e tenere un telefono cellulare con schermo davanti agli occhi dell’utente; 2) una sottostruttura ottica configurata per ricevere almeno un frame di immagine dallo schermo del telefono, interposta tra schermo del telefono e occhi dell’utente”.
I brevetti delle grandi aziende non significano necessariamente che queste poi decidano di passare alla produzione di ciò che hanno brevettato. Alle volte sono scelte meramente strategiche, per esempio per prendere royalties sull’utilizzo dei brevetti da parte di altri, quindi come autofinanziamento. Tuttavia ci sono altri fattori che contribuiscono a farci pensare che Apple stia preparando qualcosa.
Negli ultimi anni Apple ha assunto diverse figure professionali che orbitano intorno al mondo della realtà virtuale o aumentata, come per esempio Nick Thomson, che aveva lavorato per tre anni all’audio degli HoloLens di Microsoft, o Doug Bowman, leader nel campo delle interfaccia utente 3D, o, ancora, moltissimi dirigenti della Imagination Technology. Oltre a questo, Apple ha proceduto ad acquistare direttamente alcune aziende che si occupano di tecnologie applicabili al nostro campo. Tra tutte ci sembrano particolarmente importanti le acquisizioni di Prime Sense (2013), l’azienda che sta dietro al kinect dell’Xbox, e Faceshift (2015), azienda che ha sviluppato una tecnologia in grado di trasferire le espressioni facciali degli attori ai relativi avatar in CG (questa tecnologia è stata usata per Star Wars VII).
E’ oggettivamente impensabile che Apple non abbia progetti in merito a AR/VR. Rimane comunque molto serrato il riserbo sulla direzione che intendono prendere. Noi ad Augmenta pensiamo che Apple non uscirà con nessun game-changer questa volta, ma con un dispositivo per il mercato di massa, un po’ innovativo rispetto agli altri, ma che punterà prevalentemente a trarre beneficio dall’apertura del mercato fatta dalla rivale Samsung. In tutta onestà, poiché siamo ovviamente amanti delle rivoluzioni tecnologiche, speriamo proprio di sbagliarci.
Hai un progetto che pensi potrebbe beneficiare di realtà virtuale o aumentata? Oppure vuoi un virtual tour un video 360 o ricostruzioni CGI della tua azienda, museo, spazio fisico di ogni genere?
Contattaci qui, così facciamo quattro chiacchiere e vediamo se ti possiamo aiutare.
Se invece vuoi rimanere aggiornato sul tema tecnologie immersive e Metaverso, iscriviti alla nostra newsletter!
AR you ready for VR?