Il roller coaster virtuale Samsung al Mobile World Congress
La realtà virtuale ha numerose applicazioni che vanno oltre quelle del gaming: dall’intrattenimento per adulti, ai parchi divertimenti, dall’educazione all’addestramento di piloti, sono infinite le possibilità.
Parlando di entertainment, il non plus ultra che si è visto al MWC 2016 e che da questo aprile è disponibile in una serie di parchi divertimenti degli USA, è quella delle montagne russe in VR o VR roller coaster. In questo caso specifico, le possibilità di utilizzo sono essenzialmente due.
Nello stand della Samsung al MWC 2016 sono stati montati dei sedili dotati di supporti mobili. L’utente indossa il Samsung Gear VR e si parte. Detto molto semplicemente, la tecnologia attuale permette ai sedili di muoversi come si muoverebbero quelli di un reale roller coaster in relazione a quello che viene mostrato sullo schermo. E cosa appare sullo schermo? Nel caso dell’installazione Samsung, gli utenti hanno potuto fare un giro su un roller coaster esistente, tramite un video 360 girato apposta. La cosa divertente è che ci si siede accanto ad una persona, ma nell’esperienza virtuale la persona a fianco è un’altra, perché chiaramente il video è stato girato con protagonisti differenti…sciocchezza tecnologica che probabilmente verrà risolta nei prossimi anni, ma che non ha alcuna influenza sulla fruizione dell’esperienza.
Il roller coaster può però essere anche integralmente disegnato in CG (computer graphic), il che aumenta di molto le possibilità ambientali, perché in CG possiamo fare letteralmente quello che vogliamo. E’ quello che, sempre con Samsung, è stato fatto nel franchise di parchi americani Six Flags, che da aprile hanno trasformato una loro attrazione tramite l’utilizzo del Samsung Gear VR in un roller coaster virtuale con video game incorporato.
Il “passeggero” si siede e indossa il Samsung Gear VR. Quello che vede, perfettamente coordinato con il movimento reale che percepisce, è un mondo artificiale con il quale può interagire sparando tramite il pad laterale del Samsung Gear. Questa soluzione adottata da Six Flags ha notevoli vantaggi, perché in un colpo solo si riesce a rinnovare totalmente un’attrezzatura senza i costi altissimi della stessa (tanto più che l’azienda ha più parchi nel territorio degli USA e quindi i costi sarebbero da moltiplicare), e si riesce a fornire un intrattenimento altamente innovativo. Inoltre, è possibile, mantenendo lo stesso movimento, creare diversi mondi che si possono alternare in cui gli utenti vivano esperienze virtuali diverse (alieni o dinosauri, per esempio), alternabili a seconda del momento della giornata o del periodo dell’anno.
Va detto che questo tipo di esperienza ancora presenta qualche problema tecnico: la batteria dei Samsung Gear dura due ore circa, quindi va sostituito il telefono ogni tanto; per far cominciare l’esperienza in contemporanea per tutti gli utenti è necessaria una certa coordinazione che rallenta la partenza dell’attrazione, con la conseguenza di code interminabili (che si formano comunque data la novità, sia chiaro) o l’integrazione con software come quello che noi di Augmenta abbiamo sviluppato proprio per dispositivi Samsung Gear: un tablet android controlla il play simultaneo dell’esperienza degli utenti multidevice. Tuttavia se il problema è la batteria, nel momento in cui il telefono all’interno del Gear si spegne per qualsiasi ragione, lo sfortunato passeggero si fa tutto il giro al buio… e di sicuro non deve essere un’esperienza molto piacevole.
In Italia, solo i grandi parchi si stanno avvicinando al mondo della realtà virtuale, con la realizzazione di alcuni progetti video 360° ma è comunque presumibile che per la stagione 2017 saranno diversi i parchi che si doteranno delle loro esperienze virtuali immersive, andando ben oltre i primi test di visite virtuali fotografiche a 360° o virtuatour, che tanto fanno anni ’90 con i primi test su Quicktime VR.
Ne vedremo delle belle !
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